I nostri racconti


venerdì 8 gennaio 2010

Capitolo 3


Don Perignon si trovava in chiesa già da un po’ quando finalmente arriveranno vecchi e vecchie. Durante l’attesa aveva riempito un po’ troppo il calice, tanto per smaltire un po’ di nervoso. Quando tutti si sedettero e fecero un po’ di silenzio finalmente il Padre esordì:
“Compagni, amici, fratelli, e magari anche sorelle. Oggi, nella casa del signore, si è consumata una blasfemia, mai vista in 30 anni di vocazione. Ebbene si, cari compaesani, è stato rubato il cesto delle offerte, e tutto il suo contenuto.” Seguì una pausa scenica per permettere alle parole di fissarsi nelle menti del “pubblico”. Poi proseguì.
“Il fatto è accaduto dopo la messa, proprio nella casa del Signore! DA UNO DI VOI! E OGGI SIAM QUI RIUNITI TUTTI, PER SCOPRIRE IL COLPEVOLE!”.
Tutti cominciarono ad urlare l’uno contro l’altro, incolpando l’uno o l’altra.
“Moèghea, branco dee gaìne! Si peso de me nona!! Che a se anca crepà!”
Smettetela, branco di galline! Siete peggio di mia nonna!! Che è anche morta!”.
Niente! Come se non avesse detto nulla, tutti continuavano ad urlare e ad accusarsi.
“BASTAAA, DIO MAS-CIO!!!!”
BASTAAA, DIVINITA’ MAIALA!!!!”.
Seguì un silenzio assordante. Tutti si girarono basiti con occhi sbarrati. Il Padre si rese conto di aver esagerato, colpa del prosecchino pre-predica. Dal fondo della chiesa, posto solitamente riservato agli invalidi, si alzò un coro di voci alquanto stagionato, delle ormai anzianotte suore di parrocchia.
“Ave Maria piena di grazia, il signore è con te. Tu sei benedetta tra le donne, e benedetto è il frutto del seno tuo Gesù. Santa Maria, madre di dio, prega per noi peccatori. Adesso e nell’ora della nostra morte. Amen… Ave Maria”.
Poi si alzò Suor Albina:
“Lino, sa ghéto fato?! Ma sito drio schersare, nea casa casa del signore santisimo benedeto? Ma sito mato? Queo che te ghe dito, s’è da fiol del diavolo! Te predichi tanto ben, ma te rasoli mae!!”
Lino, cos’hai fatto?! Ma stai scherzando, nella casa del Signore santissimo benedetto? Ma sei matto? Quello che hai detto, è da figlio del diavolo! Predichi tanto bene, ma razzoli male!!”
A questo punto erano davvero tutti sconvolti. Si alzarono e cominciarono ad inveire contro il prete, si sentirono “Blasfemo” oppure “Figlio del diavolo”. Ma il culmine della confusioni si raggiunse quando due comare, La Maria e l’Anna, si alzarono e urlarono all’unisono:
“Ladro!! L’è sta lu! Ladro, ladro, ladro!! Blasfemo! Te ghè robà tute le oferte!”
Ladro!! E’ stato lui! Ladro, ladro, ladro!! Blasfemo! Hai rubato le offerte!!”
A questo punto il padre, umiliato a morte, uscì dalla chiesa. Piangendo.

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